Il benessere nei luoghi di lavoro: le regole per un clima ideale.

Il benessere nei luoghi di lavoro: le regole per un clima ideale.

In ogni ambito lavorativo c’è sempre l’esigenza di migliorare le condizioni di lavoro e il benessere psicofisico dei dipendenti. È quindi essenziale avere sempre sotto controllo le variabili microclimatiche dei propri ambienti, permettendo così di mantenere non solo lo stato di salute dei lavoratori ma anche una maggiore produttività in azienda.

Durante una giornata di lavoro la temperatura, l’umidità, l’irraggiamento termico e la velocità dell’aria sono le componenti del microclima con cui si cerca di combattere più frequentemente, cercando di mantenere queste variabili entro particolari limiti e organizzando un ambiente di lavoro piacevole e privo di rischi per la salute dei dipendenti.

I limiti imposti a queste variabili sono indicati dalla legge che si fa carico, non in maniera precisa, di dettare le regole per il giusto clima lavorativo. Riguardo la temperatura, il livello ottimale dell’aria viene generalmente compreso fra i 19° e i 24° centigradi, adeguando il clima nei locali all’organismo umano durante il tempo di lavoro, tenendo ovviamente conto del tipo di sforzo fisico richiesto ai dipendenti. I valori ottimali relativi all’umidità interna, la percentuale cioè di vapore acqueo presente nell’aria, devono essere compresi fra il 40% e il 60%. La legge anche qui precisa che in locali di lavoro chiusi nei quali l’aria è soggetta ad inumidirsi notevolmente per ragioni produttive, si deve evitare, per quanto è possibile, la formazione di nebbia e condensa mantenendo la temperatura e l’umidità nei limiti compatibili con le esigenze tecniche. Ultimo fattore ritenuto essenziale per il benessere climatico in azienda è il ricambio dell’aria, misura necessaria per evitare la presenza nei luoghi di lavoro di agenti nocivi e tossici. Ad esempio, nei locali produttivi dove normalmente si crea formazione di polveri di qualunque specie, il datore di lavoro è tenuto ad adottare i provvedimenti volti ad impedirne, o quantomeno a ridurne per quanto possibile, lo sviluppo e la diffusione.

Per valutare gli eventuali rischi di una scorretta gestione del clima è necessario quindi sovrapporre queste variabili e ed inquadrare il tipo di contesto lavorativo in cui ci si trova. In uffici e in zone di produzione industriale possiamo trovare infatti due diverse tipologie di ambienti: ambienti moderati e ambienti severi.

Solitamente, gli ambienti moderati sono luoghi di lavoro dove non sono presenti particolari esigenze che impediscano il raggiungimento del comfort microclimatico, questi infatti sono caratterizzati dal fatto che impongono un moderato sforzo per la termoregolazione corporea che non viene stressata eccessivamente dall’ambiente circostante. Gli ambienti severi sono invece luoghi dove esistono specifiche necessità di produzione (es. celle frigorifere) che potrebbero causare problematiche di stress fisico. In questo tipo di ambienti di lavoro è possibile avere ambienti severi caldi, dove il soggetto può non riuscire a dissipare calore oltre un certo limite con i meccanismi di termoregolazione e ambienti severi freddi, dove il soggetto non riesce, oltre certi limiti, a trattenere calore all’interno del corpo mediante i meccanismi di termoregolazione.

Analizzati i diversi ambienti di lavoro in cui è possibile imbattersi è possibile predisporre delle soluzioni per prevenire il discomfort termico seguendo questi sei consigli:

  1. adeguare il vestiario alla temperatura degli ambienti e alle stagioni.
  2. Assicurare livelli di temperatura e umidità conformi ai valori previsti dalle norme vigenti. In particolare, per le attività d’ufficio: Temperatura estiva: 19 – 24 °C (22 °C valore raccomandato). Temperatura invernale: 1, 5 – 21, 5 °C (19, 5 °C valore raccomandato).
  3. Per tutti i periodi stagionali è raccomandata un’umidità relativa compresa tra il 40% e 60%.
  4. Schermare le finestre con tende, frangisole, ecc.
  5. Dotare gli impianti di condizionamento e riscaldamento di termostati regolabili localmente.
  6. Provvedere alla regolare manutenzione e pulizia degli impianti di climatizzazione.

 

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