Certificati bianchi. La soluzione italiana per un’energia più pulita.

Certificati bianchi. La soluzione italiana per un’energia più pulita.

In Italia, a causa del numero crescente di aziende ed attività energivore, è stato necessario regolamentare la quantità di emissioni inquinanti, penalizzando i soggetti meno rispettosi dell’ambiente premiando invece le attività che si dimostrano più virtuose. Nascono così per la prima volta i “Certificati bianchi” o “Titoli di Efficienza Energetica”, uno strumento per promuovere l’utilizzo corretto di energia utilizzando maggiormente fonti rinnovabili. Questo sistema prevede obiettivi crescenti di miglioramento che puntano ad un futuro completamente dipendente da energia green.

 

Ma cosa sono nel dettaglio i certificati bianchi?

Questi certificati, emessi dal Gestore del Mercato Elettrico (GME), attestano il conseguimento di risparmi energetici attraverso l’utilizzo di tecnologie e sistemi più efficienti ed ecologici. Un singolo certificato corrisponde al risparmio di 1 tonnellata equivalente di petrolio (TEP), unità di misura utilizzata comunemente nei bilanci energetici per indicare il potere delle diverse fonti.

Legislativamente la soluzione che punta al risparmio energetico grazie lo strumento dei “certificati bianchi” è stata prevista dal decreto del 20/07/2004 dove sono stabilite le regole tecniche ed economiche per l’attuazione del meccanismo e dove sono ripartiti annualmente gli obiettivi nazionali tra i distributori di energia elettrica e gas naturale. Ogni anno quindi vengono fissati nuovi obiettivi obbligatori di risparmio (anche a causa del continuo aumento del tasso d’inquinamento) che possono essere raggiunti attraverso la realizzazione d’interventi migliorativi (es. installazione di elettrodomestici o caldaie ad alta efficienza, interventi di isolamento termico degli edifici, interventi per aumentare l’efficienza energetica di processi industriali, lampadine ad alta efficienza etc.) che portano beneficio diretto in termini di riduzione della propria spesa energetica.

La modalità per dimostrare di aver raggiunto gli obblighi di risparmio energetico (e non incorrere in sanzioni dell’Autorità) è consegnare annualmente un numero di titoli di efficienza energetica equivalente all’obiettivo obbligatorio. L’Autorità valuta quindi i risparmi energetici conseguiti dai singoli interventi e autorizza il GME all’emissione dei certificati bianchi. I Titoli di Efficienza Energetica sono emessi a società controllate dai distributori medesimi o a favore di società operanti nel settore dei servizi energetici (ESCo) con l’obiettivo di certificare la riduzione dei consumi conseguita attraverso interventi e progetti di incremento di efficienza energetica.

 

Il modello italiano da esportare nel mondo.

L’esperienza italiana è la prima al mondo ad applicare questo strumento di mercato volto alla promozione dell’efficienza energetica. Dopo l’introduzione in Italia il meccanismo dei certificati bianchi è stato oggetto di approfonditi studi e analisi da parte della Commissione Europea, dell’Agenzia Internazionale per l’Energia e da un numero crescente di Paesi, sia europei che extra-europei (Stati Uniti, Australia, Giappone, Corea). La riprova che questo modello può essere riutilizzato efficacemente anche in altri paesi è che la stessa Commissione Europea ha esplicitamente indicato i certificati bianchi come uno degli strumenti più utili da poter utilizzare nel proprio paese per conseguire l’obiettivo del risparmio energetico. Ad oggi tuttavia solo la Francia ha introdotto un sistema simile a quello italiano.

 

Come funziona il mercato dei titoli?

In alternativa agli interventi di risparmio energetico da realizzare in proprio, aziende e grandi insediamenti abitativi possono scegliere di soddisfare gli obblighi a loro carico acquistando, in tutto o in parte da terzi, titoli di efficienza energetica attestanti il conseguimento di risparmi da parte di altri soggetti (altre aziende o società operanti nel settore dei servizi energetici). La compra-vendita di titoli avviene o attraverso contratti bilaterali o tramite il mercato dei titoli di efficienza energetica, organizzato e gestito dal Gestore del Mercato Elettrico.  L’Autorità determina ogni anno l’entità del contributo da erogare per il conseguimento dei loro obblighi. Il contributo (attualmente pari a circa 350,00 Euro per ogni tonnellata equivalente di petrolio risparmiata – TEP) è finanziato attraverso un piccolo prelievo dalle tariffe di distribuzione dell’energia elettrica e del gas in modo da garantire che l’aggravio complessivo sulla bolletta energetica dei consumatori sia sempre considerevolmente inferiore rispetto al beneficio economico complessivo derivante dall’attuazione del meccanismo. Il contributo contribuisce dunque alla realizzazione degli interventi presso i consumatori finali riducendone il costo.

Perché la riqualificazione energetica nel nostro paese abbia successo è necessaria una politica in grado di incoraggiare nuovi operatori ed aziende a muoversi verso una giusta direzione. In Italia la direzione per il futuro è quella di una maggiore sensibilità alle pratiche di efficienza energetica riconoscendo il meccanismo dei Certificati Bianchi come una pratica innovativa e davvero efficace.

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