08 Mar Gestire il microclima in musei e dimore di pregio.
In passato musei e luoghi d’arte, per promuovere l’efficienza energetica e monitorare al meglio lo stato di conservazione delle opere in esposizione, si sono dedicate ad attività di sensibilizzazione interna e a controlli preventivi annuali che hanno portato a risultati spesso non soddisfacenti. Sempre più location necessitano di una formula definitiva per risparmiare energia e preservare al meglio il proprio patrimonio artistico, ma come si raggiunge questo obiettivo?
La risposta è tutt’altro che semplice. Le pubbliche amministrazioni, che ad oggi gestiscono oltre 3000 dei circa 5000 fra musei, palazzi e monumenti italiani con una spesa annua che si aggira sui 250 milioni di euro, valutano il consumo energetico come una delle voci di spesa più onerose per la gestione di queste location. Cifre decisamente troppo elevate che negli ultimi tre anni hanno portato gli investimenti statali dedicati alle ristrutturazioni da 40 milioni ad oltre 2 miliardi di euro. Dopo anni di continui rinvii molte di queste location hanno tuttavia percepito la necessità di raggiungere un livello di efficienza decisamente più adatto, attivando procedure di riqualificazione dei vecchi impianti e, dove non possibile, nuovi progetti che possano realmente garantire benefici misurabili nel lungo periodo.
I requisiti essenziali.
L’ambiente museale richiede particolari attenzioni per poter garantire corretti livelli di temperatura ed umidità, soprattutto in quegli ambienti espositivi dove vengono allocate opere d’arte di particolare pregio. È necessario, dunque, che l’impianto di climatizzazione sia in grado di rispondere a requisiti tecnico-prestazionali adeguati, come i sistemi di controllo e monitoraggio di tutti i parametri. Gli edifici adibiti all’esposizione delle opere devono essere dotati, inoltre, di sistemi particolarmente flessibili affinché possano essere impostate le condizioni ambientali ottimali anche nel momento in cui vengono modificate le tipologie di opere esposte o il numero di visitatori presenti all’interno degli ambienti.
I parametri per il mantenimento delle condizioni ottimali per la conservazione degli oggetti esposti spesso contrastano con le condizioni interne di comfort richieste per gli occupanti, per questo la conservazione delle opere richiede costanza e precisione. Ultimo requisito richiesto è il ridotto ingombro architettonico e visivo dei componenti impiantistici, che devono rispettare la conformazione architettonica della struttura.
Controllare la qualità dell’aria a contatto con l’oggetto esposto significa non solo contenere la concentrazione degli inquinanti presenti nell’aria, ma anche conoscere il danno che ciascun inquinante può comportare sul singolo oggetto esposto, e quindi prevenire con strumenti idonei tutti i possibili deterioramenti. Realizzare un microclima perfetto in ambienti museali prevede anche altre variabili, ad esempio nuove infrastrutture, check-up energetici, nuovi impianti alimentati da fonti rinnovabili e smart lighting, che, con il supporto di tecnici specializzati come quelli di Ferretti – Specialisti in Clima, Energia e Ambiente, potranno certamente limitare i consumi elettrici legati alla climatizzazione (fino al 30% in meno) e all’illuminazione (fino al 40% in meno), senza trascurare servizi come sicurezza e ICT che incidono in modo significativo sulla spesa energetica.
I rischi di un impianto scorretto.
Gli effetti di un impianto non perfettamente predisposto alla salvaguardia di opere artistiche possono essere diversi: scolorimenti, macchie, ingiallimenti, perdita di brillantezza e lucentezza, corrosione di metalli e vetri, ossidazioni, fenomeni di idrolisi dei materiali organici etc. In questi ambienti occorre fare attenzione soprattutto alla presenza di elevata umidità o condensa, una percentuale troppo alta di questi due elementi è infatti causa del rapido deterioramento dei materiali, favorendo sia l’azione delle sostanze inquinanti che i danni dovuti alle sollecitazioni fisiche dei materiali.
In assenza di un’adeguato sistema di ventilazione forzata le deposizioni di particolato atmosferico sulle superfici, oltre a costituire un potenziale rischio per l’innesco di dannosi processi chimici, possono causare anche danni di tipo estetico, provocando annerimento ed opacità delle opere esposte.
Il monitoraggio a lungo termine e le misure anti concentrazione di inquinanti atmosferici non sono attività semplici da gestire poiché richiedono una strumentazione specifica e personale tecnico specializzato. Diventa essenziale per coloro che gestiscono centri di interesse storico avvalersi di specialisti in “clima ed energia” per affrontare al meglio la sfida del risparmio energetico.
I professionisti del team Ferretti, grazie alle pregresse esperienze nel settore della microclimatizzazione di precisione da molti anni operano per valorizzare questo tipo di strutture, ottimizzando la qualità degli ambienti e garantendo eccellenti standard di conservazione delle opere. Gli impianti proposti ed istallati da Ferretti contribuiscono infatti non solo al clima ideale ma alla precisione e all’efficienza, contenendo i costi di gestione senza rinunciare ad altissimi standard qualitativi. Per questo motivo ti invitiamo a conoscere meglio i nostri servizi sul nostro sito web e scoprire come ottenere un clima ideale e l’energia più adatta alle tue esigenze.