Il microclima può incidere sulla produttività durante l’orario di lavoro?

Il microclima può incidere sulla produttività durante l’orario di lavoro?

Parametri microclimatici come umidità e temperatura possono compromettere la funzionalità operativa di strumenti meccanici e tecnologici. Ma il benessere godibile negli edifici può incidere anche sulla produttività di lavoro dei dipendenti? E quali sono gli effetti più pericolosi a cui si può andare incontro se non particolarmente attenti al proprio microclima?

Grazie a numerosi studi ed esperimenti, tra cui quelli condotti dal Prof. David P. Wyon, docente e ricercatore della Technical University of Denmark, si è ormai certi che le condizioni microclimatiche all’interno del proprio ambiente di lavoro, se non controllate costantemente, possono compromettere in maniera negativa la propria capacità produttiva riducendo dal 5 al 15% aspetti chiave dell’efficienza umana come la lettura, la capacità di ragionamento logico e la personale capacità di calcolo aritmetico. La scarsa qualità dell’aria e temperature non corrette all’interno dei locali operativi possono addirittura provocare disturbi come emicrania e fatica cronica che, con una prolungata esposizione, portano inevitabilmente a problemi ben più gravi per la propria salute.

Da qualche anno molte aziende si sono dimostrate decisamente più attente al rispetto delle regole per un microclima corretto per i propri dipendenti, tuttavia molte delle soluzioni intraprese non sono state pianificate strategicamente per produrre benefici a lungo termine per una maggiore efficienza sul lavoro.

Per valutare concretamente quanto il clima può incidere sulla produttività dei propri dipendenti è possibile distinguere tra due tipi di indicatori: la performance produttiva individuale e la forza produttiva complessiva di tutta l’azienda. Queste due variabili possono essere misurate in maniera diversa, riconoscendo nella performance individuale la velocità o la percentuale di errore operativo del singolo dipendente mentre la produttività complessiva, calcolata in termini economici, viene individuata in base al plusvalore ottenuto dall’insieme di tutti i lavoratori. Questi due indicatori sono entrambi strettamente collegati alla conformità fisica dell’edificio, dal design, dall’impatto visivo come colori e illuminazione e da diverse “distrazioni” come le variazioni di temperatura ed umidità che compromettono inevitabilmente la concentrazione durante il lavoro. Tra queste distrazioni ricordiamo anche il rumore, causato da un’ambiente lavorativo caotico o da impianti meccanici obsoleti (ad esempio quelli per la climatizzazione) che non permettono il giusto livello di silenzio.

Lo stress causato da fattori termo-climatici può condurre a serie conseguenze di salute che vengono descritte con l’acronimo SBS (Sick Building Syndrome) “sindrome da edificio malato” che oltre a causare problemi relativi allo status fisico degli occupanti può portare nel tempo ad un drastico calo di tutte le capacità di reazione agli stimoli esterni, rendendo i dipendenti più sensibili a molti fattori di rischio, diminuendo alcune delle capacità fisiche-muscolari e cognitive e aumentando così la possibilità di infortunio.

Come prevenire i danni provocati da un clima scorretto?

Per prevenire i danni alla salute ed assicurare una piena produttività nella propria azienda è essenziale provvedere sin dalle prime fasi di progettazione dell’edificio aziendale ad alcune attività come un buon isolamento termico e ad una sufficiente aerazione naturale grazie ad un numero adeguato di finestre apribili. Le finestre non devono essere distribuite solo in una singola sezione dell’edificio ma devono essere distribuite e posizionate strategicamente in maniera omogenea in modo da permettere una perfetta circolazione dell’aria in tutte le zone della struttura. Vi deve essere inoltre la possibilità di schermare l’irraggiamento solare diretto mediante dispositivi più o meno oscuranti come tende, frangisole o pellicole riflettenti che possono sia permettere di regolare la luminosità sia mantenere costante la temperatura interna.

Terminati gli interventi strutturali è necessario rivolgersi ad esperti come Ferretti per realizzare un progetto su misura per il proprio clima ideale. Il primo tra i miglioramenti da poter mettere in pratica riguarda la realizzazione un impianto di condizionamento estivo/invernale studiato appositamente in base alla struttura dell’edificio in modo da regolare con estrema precisione parametri come temperatura ed umidità e garantire ai propri dipendenti un clima idoneo al buon lavoro. In caso di attività aziendali destinate alla produzione è necessario predisporre tutte le zone di lavoro con impianti che garantiscano il minor disagio termico per i propri dipendenti, evitare quindi che apparecchiature meccaniche e troppo personale venga allocato in aree eccessivamente ristrette. Qualora le attività lavorative comportino al dipendente notevole stress termico (es. lavorare a basse o alte temperature) è necessario predisporre tutte le precauzioni necessarie per evitare danni alla salute, installando ad esempio sistemi di ventilazione forzata controllata, attrezzature e abbigliamento da lavoro idoneo e zone confort dove concedere ai propri dipendenti il giusto confort.

Un progetto studiato appositamente per ottenere il miglior microclima di lavoro è la base per migliorare le performance produttive della propria attività lavorativa. Per questo Ferretti studia attentamente tutte le variabili che possono aiutare a migliorare la salute e le performance lavorative partendo sempre dall’ascolto di tutte le esigenze. Per scoprire come possiamo realizzare insieme il tuo clima ideale ti invitiamo a contattarci tramite il nostro sito web.

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