14 Dic Efficienza energetica: in edilizia c’è da migliorare?
In conclusione di 2017 è tempo di bilanci. Per questo motivo è disponibile da pochi giorni il report riguardante i “consumi energetici dell’edilizia”, presentato a Parigi e redatto dall’Agenzia internazionale dell’Energia. La città dove si è presentato questo studio non è casuale: il dossier infatti si ripropone di analizzare lo stato dell’edilizia sul fronte della domanda energetica dopo lo storico Accordo di Parigi alla COP21 del 2015.
Gli autori del report, considerati tutti gli impegni e le azioni intraprese in questi anni da Paesi, città, industrie e stakeholder per supportare un percorso di sostenibilità nel settore edilizio, fanno emergere tuttavia un comparto non proprio in dinamica trasformazione. Come spiega John Dulac, analista energetico dell’Agenzia, l’ultimo decennio ha visto importanti cambiamenti nel mondo energetico, dallo sprint del fotovoltaico, alla diffusione dei veicoli elettrici all’illuminazione ad alta efficienza. Ma c’è un settore, fra tutti, che sembra abbastanza impermeabile ai cambiamenti: quello dell’edilizia.
Gli edifici sono ancora oggi responsabili di circa il 30% degli usi finali dell’energia a livello mondiale del 39% delle emissioni di CO2 legate all’energia. Il dato preoccupante non riguarda solo gli eccessivi consumi e le potenzialità di risparmio sprecate, ma la profonda differenza tra il tasso di crescita del settore edilizio e quello relativo ai servizi di efficienza energetica. Negli ultimi 10 anni il pianeta ha aggiunto circa 50 miliardi di metri quadrati di nuova superficie cementificata (che significa costruire quasi un nuovo Empire State Building ogni 25 minuti o una città grande come Parigi ogni 5 giorni). Questa corsa al mattone ha completamente oscurato tutti i buoni propositi delle attività di risparmio energetico mentre i consumi di settore sono rimasti praticamente gli stessi degli anni precedenti. Un miglioramento molto lento che con uno sforzo più concertato potrebbe sicuramente tradursi in enormi risparmi economici.
Ad esempio, la costruzione di edifici ad alte prestazioni e la riqualificazione energetica di quelli esistenti potrebbe far risparmiare circa 330 exajoule (oltre 91mila TWh) fino al 2060 mentre passare a tecnologie di riscaldamento e raffreddamento ad alta efficienza taglierebbe altri 660 EJ in termini di domanda cumulativa di energia.
Sfortunatamente c’è una mancanza anche di sensibilità politica riguardo le agevolazioni da destinare a questo comparto. Quasi il 70% consumi in edilizia a livello mondiale infatti non è coperto da codici e standard obbligatori e attualmente due terzi dei paesi del nostro pianeta non dispongono ancora di norme energetiche per la costruzione di nuovi edifici. Da questo report emerge che la barriera più significativa nell’avvicinarsi a questo nuovo modo di fare edilizia è il lato finanziario. La spesa totale per l’efficienza energetica nel settore rappresenta meno del 9% degli oltre 4,6 miliardi di dollari spesi per costruzioni e ristrutturazioni nel 2016. In molti mercati, sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo, questi investimenti sono ancora considerati un rischio, nonostante tutte le prove che dimostrano le opportunità legate al risparmio energetico.
Il mercato dell’edilizia italiano risulta forse il più dinamico tra quelli dei paesi del sud Europa. Tematiche come quelle di bio-edilizia ed una gestione più accurata del proprio consumo energetico stanno ormai affermandosi non solo nel settore delle costruzioni ma anche tra clienti sempre più attenti ed informati. Affidarsi a professionisti dell’efficienza energetica come Ferretti – Specialisti in Clima, Energia e Ambiente permette di essere lungimiranti ed ottenere notevoli vantaggi economici, progettando sin dalle prime fasi di costruzione il giusto clima e la corretta energia da utilizzare. Per questo motivo ti invitiamo a conoscere tutti i nostri servizi e scoprire come possiamo aiutarti ad ottenere il tuo clima ideale e un’energia più green.